Il dolore della separazione

Il dolore della separazione
Categoria: La Coppia

…Non sempre è “per sempre!”

Accettare la fine di una relazione non è semplice e a volte il dolore della separazione è così grande che ciò che prima era amore si trasforma in vero e proprio odio.
Talvolta, però, accade.
Il sentimento che aveva unito due persone si affievolisce e il “per sempre” lascia spazio al rancore o semplicemente alla consapevolezza che, da una relazione, si desidera “altro”.
Solitamente la fine di una storia d’amore si realizza sotto la spinta di uno dei due partner. Raramente si tratta di una scelta realmente condivisa.
Vi sono quindi due posizioni diverse: chi decide di lasciare e chi viene lasciato, ma nessuna delle due posizioni è immune dal dolore della separazione.

Bisogna, infatti, metabolizzare il distacco da una relazione che un tempo era speciale, da ciò che poteva essere e non è stato, dal senso di fallimento e dal senso di vuoto per lo spazio che l’altro lascia. Uno spazio reale, concreto ma anche e soprattutto interiore. Entrambi i partner sono stati, infatti, l’uno per l’altra, conferma della propria identità, che ora dovrà essere ricostruita.

Se chi lascia ha iniziato da tempo a elaborare dentro di sé il distacco sentendosi più “pronto” per iniziare un’altra vita, spesso, chi è lasciato può sentirsi abbandonato, disperato o arrabbiato.

La difficoltà nella separazione

La difficoltà sta nel dover affrontare una serie di “perdite”, non molto diverse dal lutto.
Oltre alla perdita di un legame affettivo, fisico e relazionale, si sperimenta la perdita di un “legame psichico”, ovvero quella serie di significati emotivi attribuiti alla relazione e a se stessi all’interno della relazione con l’altro.

Tali vissuti emotivi, uniti a quelli esperenziali e ai ricordi di una vita insieme, comportano, spesso, una fase di incredulità, delusione, sconforto e rabbia per la consapevolezza di dover lasciare andare un passato conosciuto per un futuro di incertezze.

Stare con l’altro, significa, però, intraprendere un percorso insieme che si costruisce giorno dopo giorno.

Quando si interrompe una storia d’amore è perché uno o entrambi i partner hanno smesso di costruire e investire nel rapporto.

Inoltre, se a separarsi è una coppia con figli, le difficoltà saranno maggiori poiché i partner rimarranno comunque sempre genitori e dovranno continuare a collaborare.

La separazione nella genitorialità

La mia esperienza clinica conferma che non sia tanto la separazione in sé a creare eventuali disagi nei figli, ma l’elevato livello di conflittualità nella gestione dell’evento.

Alcuni consigli per gestire la separazione: parola d’ordine “rassicurare”!

Comunicare ai bambini che mamma e papà non vivranno più insieme non è cosa facile, poiché segna un cambiamento nel sistema familiare e rende effettiva questa scelta.
  • Sarebbe opportuno che i genitori lo comunicassero insieme, cercando di essere chiari e utilizzando un linguaggio adatto all’età dei figli. Questi ultimi sono, infatti, attenti osservatori, sensibili a cogliere gli stati emotivi degli adulti. Risulta, pertanto, più dannoso, permanere in uno stato di ambiguità, piuttosto che conoscere la verità, anche se dolorosa.
  • E’ necessario rassicurare i bambini sul fatto che papà e mamma continueranno sempre ad essere genitori e ad occuparsi di loro, anche se non saranno più una coppia e non vivranno più insieme.
  • I genitori si dovranno impegnare nel garantire il più possibile il mantenimento delle routine quotidiane e i rapporti fra i bambini e la famiglia allargata (nonni, zii, cugini…).
  • E’ fondamentale che non litighino davanti ai figli, né li mettano nella situazione di dover scegliere tra mamma e papà, né li utilizzino per comunicare con il partner (es. “Dì a papà che ci deve dare dei soldi”).
  • E’ opportuno che si accordino sulla linea educativa da seguire, in modo da essere coerenti sulle regole e i valori da trasmettere.
  • Sarebbe utile imporsi di non essere troppo curiosi sul tempo trascorso con l’altro genitore. Se il bambino avrà voglia di raccontare cosa hanno fatto insieme lo farà.
  • È necessario, infine, essere attenti alle richieste che si fanno ai bambini e al ruolo che si propone loro per non rischiare di trasformarli in consolatori, sostituti del partner, mediatori o spie. Il modo migliore per farlo è ricordare sempre che i bambini sono bambini.

In conclusione

Per i genitori, è bene ricordare che spiegare con chiarezza, rassicurare e garantire le proprie cure non sempre basta a non fare soffrire i figli. La perdita dei genitori come coppia, ma anche la rinuncia ad abitudini precedenti e la necessità di adattarsi ad un nuovo equilibrio producono emozioni come risentimento, ansia, sconforto, incertezza, rabbia.
Ogni famiglia è diversa.
Diverse sono le reazioni dei suoi componenti e non esiste una regola “assoluta” o una formula da rispettare per gestire al meglio la separazione.

Mi sento però di affermare con decisione che la cosa migliore sia ascoltare il bambino e  permettergli di esprimere le proprie emozioni, legittimandole. Dite loro che papà e mamma gli staranno vicino e si prenderanno sempre cura di lui.

Per quanto riguarda esclusivamente la coppia (con o senza figli), il consiglio sempre di “farsi un regalo”. Non aspettate di “rompervi una gamba”, ma fate fisioterapia prima, in modo preventivo.

Le coppie che si rivolgono a me, per una terapia di coppia o singola, hanno solitamente, da tempo, smesso di comunicare, trascurando il proprio benessere e quello del partner. Così. La distanza affettiva che si crea diventa, con il passare del tempo, sempre più difficile da sanare.

La fisioterapia, nel mio caso la psicoterapia di coppia, diventa uno strumento che la coppia può utilizzare per capire cosa ha portato i partner ad allontanarsi, ricominciare a comunicare e trovare insieme un nuovo equilibrio che generi benessere per entrambi.

Un saluto

Carlo Ricci
Dr. Carlo Ricci
Psicologo Psicoterapeuta a Parma

Via L.A. Muratori, 1
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P.iva 02554010344
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Dr. Carlo Ricci

Ciao!
Scrivimi pure, ti risponderò il prima possibile.

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